Parlare in camera: come superare il blocco iniziale

Parlare in camera? Che strano! Se anche solo una volta hai registrato un video, mi puoi capire. Tu sei li seduto da solo, circondato da un sacco di cose. La camera, il microfono, una luce puntata addosso … già di per se è una cosa particolare, in più parli ad una platea di persone che non esistono. Ci sei tu, la tua faccia, la tua voce (che hai sentito poche volte registrata) e devi comunicare in maniera naturale.

E  sai cosa sembri? Un pupazzo. Occhi sgranati, zero linguaggio del corpo, viso mono espressivo, tono di voce piatto. Ecco questo ero io quando ho cominciato a fare video, sai qual è la parola giusta per definire quello che stai guardando? Cringe!

Ma tutto questo è assolutamente normale. È una difficoltà che tutti incontrano quando premono rec. per la prima volta. Oltre il timore che è naturale avere quando si fa qualcosa di nuovo o qualcosa in cui non si ha troppa esperienza, si aggiunge la paura di parlare ad un pubblico.

Già, nessuno pensa mai a questo fatto, questa paura conta. Tu non stai registrando semplicemente un video per hobby, quel video ha uno scopo, nella maggior parte dei casi un contenuto che verrà giudicato da un pubblico. Lo condividi su YT o su IG? Tutti lo possono vedere.

“La Glossofobia è la paura di parlare in pubblico e colpisce una grande numero di persone. Genera ansia, malessere fisico e si manifesta sia quando bisogna parlare ad una platea, ma anche solo con l’idea di doverlo fare.”

Esattamente come i casi in cui il prof al liceo ti diceva di alzarti in piedi e leggere il tuo tema a tutti, magari perché avevi scritto una bella cosa.

(pam pam pam) Capri alzati e leggi il tema alla classe, che hai fatto proprio un bel lavoro”
“ma prof” (fuori campo)
“Che c’è?”
“Ma devo proprio … mi vergogno un po’”
“Su Capri, non mi far perdere tempo, hai 18 anni e ti vergogni a leggere?”

E invece è assolutamente normale. Se stai registrando un video puoi avere una forma di glosso fobia virtuale perché la platea non sta li davanti a te, ma ti attende su qualsiasi social. In più tutti noi consumiamo video quotidianamente, solitamente di top creator che stanno sul web da anni e ormai sono super allenati a parlare in camera. Parte il confronto con loro e la differenza è abissale.

Risultato? Sindrome dell’impostore. No non sono in grado di fare video, lasciamo perdere. Quindi come si migliora?

Vediamolo insieme!

Realizza sempre uno Script del tuo Video

La prima cosa da fare è pensare che parlare in camera per registrare un video non è diverso da un performance teatrale. Nella mia breve carriera al laboratorio di teatro da piccolo, non mi sarei mai sognato di fare lo spettacolo di fine anno senza prepararlo. Vale anche nel mondo dello spettacolo, non a caso l’improvvisazione è un mestiere a parte. C’è chi è specializzato in questo, grazie a delle doti naturali e al tanto a lavoro.

E tu che non hai mai registrato un video pensi di sederti davanti alla camera e parlare in modo accattivante? È abbastanza irrealistico. Scegli il metodo che preferisci, ma preparati prima di iniziare.

Il primo step per me è lo script, che faccio sempre quando devo fare un video bello denso. Per cose più semplici posso andare anche a braccio, ma per video come questi serve un po’ di preparazione. Una preparazione che consiste nel ripetere un po’ di volte il testo, come quando preparavo gli esami all’università. Prendo il telefono con lo script, comincio a girare per casa e ripeto ad alta voce. Ovviamente ognuno ha un metodo diverso, ma studiare un po’, soprattutto per contenuti informativi e non cazzeggianti, aiuta tanto.

Un’altra opzione che avete è utilizzare un gobbo. È utile? Tantissimo. È facile da usare? Mhh insomma, ci vuole un po’ di pratica. Tanti pensano che basti averne uno per parlare finalmente bene, ma non è così. Prima di tutto perché se hai il blocco della telecamera o non ti senti a tuo agio, gobbo o non gobbo queste sensazioni rimangono. Ma poi c’è un aspetto cruciale.

Non deve sembrare che tu stia leggendo qualcosa. Si tratta sempre di una performance, anche se stai leggendo,  con l’unica differenza che, avendo il testo davanti, puoi dare molta più importanza al linguaggio del corpo e al tono della tua voce. Quindi anche in questo caso il lavoro preliminare, con cui ripetere il testo un paio di volte, è importantissimo. Puoi concentrarti sull’intonazione, a scandire bene le parole, a enfatizzare alcuni passaggi cruciali … insomma quello che si fa normalmente quando si parla in maniera sentita di qualcosa che ci piace. Fino a qui tutto bene, ovviamente poi bisogna fare tutto ciò di fronte a una camera.

Senza gobbo probabilmente farai più errori, non riuscirai a riutilizzare esattamente le stesse parole dello script, ma probabilmente sarai più naturale. Potresti però impiegare più tempo per registrare il tutto.

Con il gobbo andrai molto più veloce, ma bisogna fare alcune cose importanti. Primo aspetto fondamentale: sbattete le palpebre. Non c’è cosa più innaturale di vedere una persona con gli occhi sbarrati. Questo succede perché magari involontariamente siete super concentrati sul testo che scorre, ma il risultato è pessimo.

E poi spostate lo sguardo. Quando si parla gli occhi non sono sempre fissi sull’interlocutore, possono guardare la bocca, o gli occhi di chi parla, oppure vagare per l’ambiente circostante. Cercate di riprodurre questa cosa. Può sembrare strano, ma se ti imponi di spostare lo sguardo qua e la ogni tanto tutto sembrerà più realistico.

Ovviamente dovete anche settare bene il vostro gobbo. Non mettetelo troppo vicino a voi. Se il vetro che riflette il testo non entra perfettamente nel tuo campo visivo, gli occhi si sposteranno da sinistra a destra per seguire lo scorrere del testo. In questo modo tutti sapranno che state leggendo. Mettetelo alla giusta distanza, ne troppo vicino ne troppo lontano. Se sono le prime volte che lo utilizzate, fate un paio di clip di prova.

E per finire ricordate di non esagerare con la velocità. Il testo non deve scorre troppo velocemente. Non dovete scivolare sulle parole, dovete scandirle bene. Io inizialmente parlavo troppo veloce, un po’ per i setting sbagliati, un po’ perché mi sentivo a disagio e quindi più andavo veloce, prima finivo. Sbagliato. Se il testo non corre troppo, riesci a far capire meglio i concetti e a lavorare su tutti quegli aspetti che abbiamo detto. Potete spostare lo sguardo senza perdervi il testo, far finta di pensare a una parola … insomma col tempo inserirete tutti questi dettagli per rendere il vostro modo di parlare ancora più naturale.

filmmaking

Creare un ambiente confortevole

Registrare un video, abbiamo già detto che è una performance. Fino a quando non sarete abituati a parlare in camera, tutto questo vi creerà sempre un po’ di stress. Quindi cerca di limitare tutti gli aspetti collaterali, che possono aumentare la tensione. Se ti prepari uno script, già non avrai l’ansia di non spiccicare una parola. Ma puoi lavorare anche su altri fattori.

La posizione del corpo per me è importantissima. Io in questo momento sto nel mio studio, bello comodo ma non troppo, ho il giusto spazio, non sto in piedi ma potrei registrare anche così … insomma dovete fare un po’ di prove. Trovate la posizione in cui siete più a vostro agio.

Cercate altri fattori che possono influire sulla vostra performance. Tanti creator vi diranno di registrare con lo schermo della camera girato verso di voi, per controllare che la registrazione vada per il meglio. A me per esempio il monitor inizialmente mi distraeva tantissimo. Già mi sentivo a disagio per quello che stavo facendo, diciamo che non credevo troppo in me, in più mi guardavo anche. La cosa mi suscitava dei blocchi ulteriori, anche perché quando mi cadeva l’occhio sullo schermo vedevo che ancora non ero naturale.

Secondo me in una prima fase non vedersi può aiutare a rendere il tutto più naturale. Immaginate di parlare con qualcuno invece di essere li con la camera puntata e lasciatevi trasportare.

Un altro fattore stressante, era il montaggio del set. E prendi il cavalletto, la camera, poi la luce, il softbox, monta il microfono, fai un test … . Ovvio che se già non ti senti a tuo agio, tutta questa roba da fare può farti passare la voglia. Quindi consiglio personale, tieni pronto un piccolo set in modo da fare veramente poche cose prima di iniziare a registrare.

Allenare la concentrazione

Perchè serve la concentrazione per parlare bene? Assolutamente si. Prima di tutto perché non state chiedendo due spigole al mercato del pesce, qua state cercando di comunicare qualcosa che per voi è importante. E poi perché la concentrazione è la base di una buona oratoria.

Oratoria sta per “arte di parlare in pubblico” e non a caso è un’arte. Va sviluppata e il concentrarsi su cosa si sta dicendo è un aspetto molto importante. Quando parli a una amica, alla tua ragazza o al tuo ragazzo sei talmente rilassato che non ci stai troppo a pensare. È un modo completamente diverso dal dover performare davanti a una camera, ma l’azione è sempre la stessa: il parlare.

Se non hai una grande capacità di concentrazione su ciò che stai dicendo (che è fondamentale per costruire bene le frasi, scegliere le parole giuste e non incespicare) prova a fare questo gioco. La prossima volta che ti becchi con un amico o un’amica pensa bene a quello che dici, cerca di parlare nella maniera più chiara e fluente possibile. È un ottimo allenamento e con me ha funzionato molto bene. Non ti sto dicendo di farlo sempre, perché c’è bisogno anche di relax quando si sta con le persone a cui vogliamo bene, ma fallo ogni tanto. Ti assicuro che con uno script, un ambiente confortevole e la giusta capacità di concentrazione sulle proprie parole, parlerai nettamente meglio.

 

Non sottovalutare il linguaggio del corpo

L’ultima volta che sono stato in America da un mio amico per un lavoro, mi ha portato a cena a Philadelphia con un po’ di ragazzi del posto e dopo un paio di birre, loro per giocare mi dicevano “ah italiano eh, italiano (gesto della mano)”. Perché noi italiani abbiamo questo vizio di gesticolare un sacco. Ma quando registrate un video, gesticolare è importantissimo.

Le mani possono esser un ottimo alleato per aiutarvi a scandire meglio i concetti. Nel mio caso è stato abbastanza facile perché io nella vita reale, parlo tanto con le persone con cui ho confidenza e gesticolo anche tanto. Se non utilizzi il body language, all’inizio può sembrare tutto abbastanza strano. Ma facendo delle prove prima di registrare, puoi lavorare anche su questo aspetto. Non devi esagerare, devi solo imparare ad utilizzare i gesti per accompagnare il tuo parlato.

Lavora sull’intonazione

Un altro modo per evitare l’effetto pupazzo senz’anima è utilizzare bene la voce. È un altro ingrediente fondamentale per dare profondità al vostro di modo di parlare e per aumentare il coinvolgimento del pubblico. Il tono che utilizzate deve seguire il testo. A me a scuola dicevano da piccolo, leggi con l’intonazione, si tratta esattamente di questo. Bisogna cercare di modulare la voce in base a quello che si sta dicendo, come fareste in una normale conversazione.

 Quando ascoltate un audio libro, non sentirete mai un testo letto con la voce piatta come se fossi un robot. Lo sentirete recitato, come fanno i doppiatori di un film. La voce è parte integrante della vostra performance. Ricordate questo: script, voce e linguaggio del corpo.

Quando questi tre elementi lavorano in armonia, non ce ne è per nessuno. Sono questi tre elementi che vi rendono dei bravi comunicatori, capaci di parlare in camera in modo naturale e trasmettere dei concetti senza impaccio. State per registrare un video? Perfetto, bevete un goccio d’acqua e scaldate la voce. È pieno di esercizi su internet che potete fare, bastano dieci minuti.

Dopo qualche registrazione fatta di mattina con la voce bassa, ho detto “ok, forse e il caso che mi preparo”. Da quel momento ho cominciato a farlo sempre e devo dire che funziona, (anche se i vicini probabilmente mi scambieranno per matto). Fatelo, non serve essere dei doppiatori o dei cantanti, è molto semplice.

Tutto il resto lo fa l’esperienza. Non la voglio inserire nel gruppo dei consigli per un motivo, perché è ovvio che più si fa una cosa, più si diventa bravi. Vale per ogni aspetto della vita. Ma entrare nell’ottica che ci vuole del tempo per imparare a parlare in camera, vi farà stare subito meglio. Nessuno nasce imparato.

Pensate che io sia pienamente soddisfatto di come comunico oggi? No, penso che si possa migliorare ancora. Lo pensavo un anno fa, e il prossimo anno continuerò a pensarlo. State sereni e pensate a tutto quello di cui abbiamo parlato oggi. Premete rec e partite.

 

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