Cosa caratterizza e distingue il flashback e il flash forward?
Il tempo è una variabile fondamentale per tutti coloro che realizzano il proprio film/video. Con il tempo possiamo giocare, prendere in giro e sorprendere lo spettatore. Ma per farlo è necessario conoscere alcuni aspetti della sua gestione dal punto di vista narrativo.
Abbiamo già parlato del rapporto tra montaggio e tempo, oltre a quello tra montaggio e spazio. Abbiamo visto quali sono gli escamotage narrativi più frequenti in un film/video parlando dell’ellissi temporale (leggi l’articolo).
È arrivato il momento di soffermarci su altri due escamotage narrativi molto utilizzati: il flashback e il flash forward.

Vi sarà capitato mille volte di leggere un libro dove ad un certo punto il narratore torna indietro nel tempo per raccontare un episodio del passato. Un ricordo nostalgico, un evento catastrofico, uno sguardo condiviso all’interno di un treno, una gita sul lago e altri milioni di episodi differenti.
Bene, quello che il narratore sta operando è un semplice flashback. Ci sono interi libri e racconti costruiti su di una serie di flashback e, così come in letteratura, anche nel cinema questo escamotage narrativo è molto utilizzato.
Quindi in sostanza cos’è un flashback?
È un vero e proprio salto nel passato che ci mostra un evento accaduto prima rispetto al tempo in cui si svolge la stragrande maggioranza della narrazione.
Ma il bello è che noi abbiamo la possibilità, attraverso la nostra immaginazione, non solo di viaggiare nel passato ma anche nel futuro.
Ed è qui che entra in gioco il flash forward.
Potremmo dire che è esattamente l’opposto del flashback perché, diversamente da quest’ultimo, un flash forward è un’anticipazione di eventi che capiteranno nel futuro.
Anche in questo caso la letteratura è piena di esempi così come anche la storia del cinema.

Ma cosa accade se uniamo insieme questi due escamotage narrativi?
Abbiamo visto che il montaggio gestisce in modo profondo tutti gli eventi che si svolgono durante una linea del tempo. Sorge spontanea una domanda, questi eventi accadono sempre in ordine cronologico? Assolutamente no. Sappiamo che possono svolgersi in ordine cronologico in un tempo presente oppure un film può mostrare eventi del passato o del futuro.
Quando si cominciano a gestire in questo modo gli eventi e quindi di conseguenza il tempo della storia, la situazione ovviamente si complica e può essere innescato volutamente il gioco della ricostruzione degli eventi da parte dello spettatore. Una sorta di puzzle confusionario che dovrà essere ordinato mano a mano che la narrazione del film procede. Uno degli esempi più chiari ci arriva dal film Memento di Christopher Nolan.
Il film parla della storia di Leonard, affetto da amnesia a breve termine che non gli consente di trattenere i ricordi per lungo tempo. Quando deve cercare l’uomo che ha violentato e ucciso la moglie fa uso di ogni mezzo per arrivare alla verità. Il montaggio di questo film mischia entrambi gli escamotage e come risultato ci obbliga a scervellarci per capire dove siamo e dove stiamo andando. Viviamo la sensazione di essere affetti anche noi da amnesia ed è uno di quei film da vedere, motivo per il quale lo abbiamo inserito nella nostra classifica dei 50 film da vedere per conoscere l’arte del montaggio (leggi l’articolo).
Conclusioni
C’è un altro film che ci sentiamo di consigliarvi per comprendere meglio quanto questi due escamotage narrativi possano essere utilizzati in maniera originale. Il film in questione è Irreversibile (Gaspar Noè). Racconta in maniera unica la storia di una giovane donna (Monica Bellucci) che viene violentata in un tunnel della metropolitana. Il fidanzato e l’ex marito cercano il colpevole per vendicarsi. Ma la cosa assurda è che l’intero film viaggia a ritroso con la tecnica della cronologia inversa. Anche questo film è nella nostra classica dei 50 film da vedere per conoscere l’arte del montaggio.
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