Prerequisiti del montaggio: FRAME RATE, RISOLUZIONE, CODEC …
Per muoversi con consapevolezza e dimestichezza nel processo di editing ci sono dei concetti che devono essere conosciuti, assimilati. Il primo, forse il più difficile da definire, è proprio il concetto di montaggio.
Utilizzare una definizione canonica potrebbe risultare riduttivo visti gli sviluppi e il diverso utilizzo che si è fatto negli anni per i differenti strumenti di comunicazione di quest’arte.
Chiaramente noi tentiamo di dare una definizione sintetica e il più possibile aperta nei confronti dei vari utilizzi.
In linea generale è la fase successiva alla pre-produzione e produzione.
Quando si parla di montaggio è chiaro che bisogna fare riferimento al montaggio cinematografico se si vuole comprendere fino in fondo quest’arte, oltre a poterla poi applicare nel proprio campo.
Il montaggio permette di comporre dando senso, stile, ritmo e continuità alla sceneggiatura del film a partire da quello che è stato scritto su carta e ora sarà tradotto in immagini.
Permette la costruzione espressiva del racconto filmico, del suo spazio e del suo tempo.
Il montatore a procedure e prassi tecniche dà luogo a realizzazioni espressive e linguistiche attraverso un lavoro di cutting (taglio, giunzione, messa in ordine…) ed editing (processo volto alla costruzione di senso e di narrazione).
Questo avviene nel momento in cui le varie riprese vengono messe in sequenza secondo la consecuzione temporale prevista in sceneggiatura così da dare luogo al racconto del film.
Questo processo ha diverse fasi: visione del girato, scelta delle inquadrature e della loro sequenzialità.
Queste sono nozioni teoriche generiche per descrivere un’attività dove la pratica è tutto ma è nulla senza una cultura.
Ci sono però dei prerequisiti alla base. Concetti tecnici fondamentali per approcciarsi al mondo dell’editing.
-> Leggi anche Tempo della storia vs Tempo del racconto (qui)
I più basilari, necessari per muovere i primi passi su qualsiasi software di montaggio sono:
FRAME RATE: è il numero di fotogrammi al secondo dell’immagine video.
Vuol dire che ogni secondo è composto da un numero preciso di fotogrammi. I più importanti: 24 fps (solitamente usato al cinema e per i film), 25 e 30 fps (derivano da due diversi sistemi televisivi il PAL e l’NTSC). , il 50, il 60 fps e infine bisogna ricordare anche quei valori in fps molto più alti, definiti high frame rates, che vengono utilizzati per effettuare il così detto effetto slow motion.
RISOLUZIONE: è la dimensione dell’immagine espressa come il rapporto dei pixel di base per i pixel di altezza di un video (es: 1920×1080).
Non è altro che la dimensione di un’immagine e diciamo che tendenzialmente all’aumentare della risoluzione aumenta anche la nitidezza dell’immagine.
La risoluzione del video finale, quello che verrà montato, deve essere sempre scelta in base a quella del materiale d’origine, ci deve essere sempre una coerenza tra le clip video sorgente e il montato fnale.
(Es: se hai video girati a 720 è quasi inutile fare una sequenza in 4k ma non viceversa).
ASPECT RATIO: È il rapporto matematico tra la larghezza e l’ altezza di un’immagine.
Per comprendere il rapporto d’aspetto di un’immagine 16:9 basta dividere 16 per 9 ed ottenere il rapporto d’aspetto di 1,77.
-> Leggi anche Gli adattamenti Video social più richiesti (qui)
SCANSIONE DELL’IMMAGINE: Indica due differenti modalità con cui un’immagine video può essere scansionata.
La scansione progressiva (p) indica una tipologia di scansione attraverso la quale l’immagine viene scansionata per intero;
La scansione interlacciata (i) invece indica una tipologia di scansione in cui due semifotogrammi o semiquadri, divisi uno per linee pari e l’altro per linee dispari, si fondono per formare un unico fotogramma finale.
Queste due lettere di riferimento si trovano sempre vicino al numero che indica il frame rate. Nel mondo del web solitamente si usa la scansione Progressiva (24 p, 25 p, 30p o 50 p).
BIT RATE: È un valore che descrive la quantità di dati espressi in megabit al secondo dell’immagine video.
Più è alto, è maggiore e più la qualità dell’immagine è alta. In questo caso chi monta non ha il controllo su questo dato in quanto dipende dalle impostazioni di ripresa e dalla camera che ha prodotto la clip video e audio.
CODEC: È un algoritmo che serve a comprimere e decomprimere i dati relativi alle immagini video e ai files audio, vengono utilizzati per risparmiare spazio e per velocizzarne l’elaborazione all’interno delle varie postazioni montaggio.
La parola codec deriva infatti dalla fusione delle parole compression e decompression: CoDec.
Il codec quindi non agisce solo in fase di acquisizione di questo volume di dati, ma anche quando gli stessi file vengono importati sul computer stesso, decomprimendo il tutto e permettendo quindi la lavorazione.
FORMATO: Ogni codec è contenuto all’interno di un wrapper o formato, ossia più semplicemente un contenitore, che è individuabile semplicemente come l’estensione del file video (es. mp4/.mov).
I codec più importanti sono: il RAW, praticamente senza compressione, utilizzato solo negli ambienti al massimo della professionalità, Apple ProRes e DnxHD , lo standard del mondo del broadcast audiovisivo sia in produzione che in post produzione e H.264 che è il codec per eccellenza del web.
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