I primi 5 step per diventare un filmmaker freelance
Abbiamo creato questa realtà partendo dall’idea che è in atto una vera e propria rivoluzione. Moltissime sono le persone che sono passate al lavoro indipendente. Crediamo fortemente che essere freelance permetta a professionisti con una lunga esperienza alle spalle di poter lavorare scommettendo sulle proprie capacità. Tante sono le storie che confermano questo.
Se essere un freelance ha tanti vantaggi è anche vero che porta con se molti ostacoli che vanno superati. È una scelta coraggiosa che con il tempo potrà dare i frutti sperati.
L’ostacolo più arduo è proprio iniziare. Molti non hanno il coraggio di fare il primo passo perché spaventati dalle ripercussioni e gli effetti che questa scelta genera.
Un ragionamento del tutto comprensibile ma non insuperabile.
In questo articolo abbiamo voluto offrire un quadro generale di quelli che sono i primi 5 step da compiere se si vuole iniziare una carriera da filmmaker freelance.
Abbiamo riassunto quelli che dovranno essere i primi passi per poi passare a strutturare la propria attività in maniera più dettagliata.

1. Crea il tuo portfolio di lavori
Il primo passo per iniziare ad essere un vero filmmaker freelance è creare un portfolio di lavori che ti permetta, in un secondo momento, di proporti ad aziende e potenziali clienti.
Questo portfolio dovrà sintetizzare tutte le esperienze che hai avuto negli anni, sia per quanto riguarda il tuo percorso di formazione che professionale.
Essendo un freelance il miglior modo per presentarti è quello di realizzare uno showreel con i tuoi migliori lavori.
Se hai all’attivo pochi video il consiglio è di realizzare dei video anche con del materiale stock. L’importante è poter comunicare qualità e professionalità, anche facendo vedere solo le tue capacità per quanto concerne l’editing.
Devi riuscire a colpire il tuo potenziale cliente quindi devi tenere conto di alcune variabili:
- Il tempo: lo showreel non deve durare troppo ne poco. La durata consigliata è quella non superiore al minuto e mezzo. Ormai le soglie di attenzione sono calate e devi puntare tutto su questo. Il tuo showreel deve subito attirare l’attenzione e comunicare in pochi secondi il valore del tuo lavoro;
- Tipologie: non sapendo di cosa hanno bisogno i tuoi potenziali clienti sei costretto a proporre un pacchetto ampio, a meno che tu non voglia produrre video di una sola tipologia. Il consiglio è di coprire almeno quelle più richieste: Aftermovie, Commercial, Corporate e Music Video.
- Contatti: lo showreel deve essere correlato da tutti i tuoi contatti. Il tuo potenziale cliente deve poterti contattare e sapere come fare.
Di seguito un video come esempio (Showreel 2018/2019 di Gianmarco Capri)
2. Inizia a curare il tuo Personal Branding
In un mercato ultra competitivo dove troviamo risposta a qualsiasi nostra esigenza, dove non c’è mai stata cosi tanta competizione, posizionarsi in maniera corretta ed emergere dalla massa è assolutamente necessario.
Figuriamoci nel settore dell’audiovisivo!
Ci sono almeno 3 buoni motivi per sfruttare e potenziare il proprio personal branding:
- Non sarai uno sconosciuto per il tuo potenziale cliente.
- Agli occhi del cliente non sarai uguale ai tuoi competitor.
- Venderai di più.
Chiaramente in questa fase le prime cose che dovrai fare nel concreto saranno sistemare o creare i tuoi profili Instagram, Facebook, LinkedIn, canale YouTube e Vimeo.
Se invece vuoi da subito avere un personal branding di un certo livello, nelle prossime settimane pubblicheremo un articolo in merito. Una vera e propria guida indirizzata al mondo del filmmaking.
Ripetiamo, in questa fase l’importante è che i tuoi profili siano curati e diano un senso di professionalità.
3. Sfrutta inizialmente il passaparola
Sembra una modalità ormai arcaica ma in realtà, quando si è agli inizi, il passaparola è la forma meno costosa e più efficace per riuscire a trovare i primi clienti.
Una volta che hai lavorato sugli step precedenti, inizia a contattare tutte le persone che conosci tenendole al corrente del fatto che sei un filmmaker e proponi quelli che sono i tuoi servizi.
Non devi essere timido, anzi. Devi avere la capacità ed il coraggio di comunicare il valore che puoi offrire anche alle persone che ti sono vicine, ad amici che ti conoscono o comunque a quelli che sono i tuoi contatti.
Vedrai che inizierai a creare una catena di contatti sempre più grande e questo ti aprirà a nuove possibilità.
Il passaparola, se fatto con cognizione, ti potrà portare a conoscere persone che avranno da offrirti nuove possibilità lavorative.
Utilizza anche le email come forma di comunicazione anche se, in questa fase, meglio messaggi diretti sui social o anche whatsapp.
Non preoccuparti se all’inizio qualcuno non ti risponderà. Vedrai che nel breve periodo questi messaggi porteranno risultati inaspettati.
Chiaramente il passaparola non può essere l’unica forma in eterno per acquisire clienti.

4. Gestisci la burocrazia: ritenute d’acconto v.s. P. IVA
Per poter lavorare come freelance e guadagnare hai due ipotesi. La prima è quella di fare ritenute d’acconto per prestazioni occasionali fino a quando raggiungerai la soglia stabilita per legge (4800 euro lordi annui).
Una volta superata questa soglia ti troverai costretto ad aprire una P.IVA. Questo non vuol dire che non potrai proseguire con le ritenute ma che non è conveniente. Superati i 5000 euro, infatti, ti verrà applicata l’imposta del 20% sulle tue ritenute a fronte del 15% applicata invece sulle P.IVA.
Molte persone hanno la fobia di quest’ultima ipotesi perché in realtà non conoscono nel dettaglio quali sono i termini.
Se sei giovane (under 35), infatti, puoi fare affidamento su di una P.IVA agevolata che prevede una tassazione molto bassa insieme al versamento dei contributi (qui tutti i dettagli).
Il primo anno ti verrà chiesto di versare il doppio della quota perché, per legge, dovrai anticipare le tasse ed anche del secondo anno (qui maggiori info).
Per questo motivo molte persone sono spaventate perché il primo anno questo comporterà una spesa maggiore. Non ti far spaventare, stringi i denti e rischia perché sei un freelance, hai scelto questa strada e sei consapevole che questo comporta dei rischi.
Naturalmente dovrai affidarti ad un commercialista che ti spiegherà nel dettaglio ogni aspetto.

5. Prepara una lista dei tuoi servizi con relativi costi
È molto importante che tu sappia quali sono i servizi che intendi vendere e a che prezzo.
Quando farai questa lista, che poi si tramuterà in preventivi che ti verranno richiesti, tieni conto delle ore di lavoro che impieghi solitamente per realizzare quel tipo di prodotto e sii chiaro, prima con te stesso e poi con i tuoi clienti.
Non sottovalutare la mole di lavoro per essere più competitivo e abbassare il prezzo rispetto ai competitors. Questo ti porterà ad una mole di stress maggiore che si tramuterà quasi sicuramente anche in una minore qualità del prodotto finale.
Meglio perdere un cliente non disposto a pagare il dovuto che accettare condizioni non meritevoli e produrre video che non rispettano i tuoi standard di qualità.
Tieni conto anche del discorso modifiche. In questo ti può essere utile la distinzione tra modifiche strutturali e modifiche circostanziali.
Le prime vanno a modificare la struttura narrativa, le seconde riguardano semplici dettagli del video e richiedono poca lavorazione ulteriore. In caso vi venga richiesto di cambiare parti della struttura è bene evidenziare che questo vi porterà via maggiore tempo ed una lavorazione ulteriore. Se in questo caso la struttura è stata approvata prima della produzione, non sarebbe sbagliato chiedere una maggiore remunerazione.
Di questi aspetti, in un video commissionato, è sempre bene accordarsi inizialmente così da evitare inutili incomprensioni e disguidi.

Questi primi 5 step ti aiuteranno ad iniziare la tua carriera da freelance.
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