Come si realizza una video intervista?

In primis dobbiamo sapere che l’intervista è una delle modalità per raccontare una storia, approfondire un argomento o un evento. Prima di essere utilizzata nella forma video è stata utilizzata dal giornalismo come un vero e proprio genere a se.

Nel giornalismo, infatti, è da considerarsi come la riproduzione scritta di un dialogo, in cui il giornalista pone delle domande al fine di ottenere delle informazioni dall’intervistato.

Si distingue per tre caratteristiche:

1. Un evidente interesse per la persona intervistata;

2. Un impiego di tecniche giornalistiche nel formulare domande e risposte;

3. La volontà espressa di diffonderne il contenuto attraverso un mezzo di comunicazione.

Nel tempo poi è stata anche la televisione a sfruttare questo strumento attraverso due tipologie:

1. L’intervista come gioco dialettico, in cui l’intervistatore e l’intervistato (spesso entrambi sono già conosciuti al grande pubblico) creano insieme un dialogo brillante e scherzoso;

2. L’intervista-verità in cui una persona rivela pubblicamente qualcosa d’inconfessabile o che si è tenuta dentro per tanto tempo. Il formato del dialogo è l’opposto: il solo intervistato è in primo piano (posto di fronte alla telecamera, altre volte di spalle o con voce contraffatta); l’intervistatore introduce l’ospite e lancia il tema della conversazione per disporsi poi in atteggiamento d’ascolto lasciando tutto lo spazio all’intervistato.

Negli ultimi anni, con la diffusione del web e dei contenuti video nelle varie tipologie, la forma dell’intervista è stata ripresa e utilizzata per la costruzione narrativa dei contributi multimediali.

Ma quali sono gli aspetti da curare per realizzare una video intervista efficace?

Vediamoli insieme.

Questo argomento è trattato nel dettaglio sul corso VIDEOMAKING MASTERY dell’Academy di Montalo (clicca qui)

 

Gli aspetti da curare per realizzare al meglio una video intervista:

1. In pre-produzione la scrittura delle domande dovrà essere in linea con lo script generico del video

Prima di premere Rec e girare una video-intervista è bene avere chiaro in mente quale dovrà essere il prodotto finale, sia dal punto di vista narrativo che estetico.

Nel primo caso è fondamentale sapere verso che direzione andare per scrivere le domande da sottoporre all’intervistato. Saranno infatti le sue risposte a permetterci, in montaggio, di strutturare gli argomenti in una certa maniera.

Qui è importante sapere se l’intervistatore dovrà essere presente o meno all’interno della narrazione. Se la sua presenza è necessaria allora anche le domande che sottoporrà all’intervistato dovranno essere presenti.

Se non è fondamentale la sua presenza allora le domande potranno non essere presenti nel video. In questo caso una cosa importante da ricordare, soprattutto per il montaggio del video, è di porre le domande in maniera tale che l’intervistato possa partire con la risposta in un modo idoneo a creare poi raccordi in fase di montaggio. 

Per spiegare meglio questo aspetto ci aiutiamo con degli esempi:
 

intervistatore: “Quando hai iniziato a scrivere questo romanzo?”

intervistato: “Nel 1970 quando ero al liceo …”

 

In questo caso l’intervistato ha risposto direttamente alla domanda dell’intervistatore senza darci la possibilità, in montaggio, di poter avere un raccordo, una frase che possa legare quella parte dell’intervista ad un preciso momento della narrazione. Questo potrà darci grossi problemi nella fase di editing, soprattutto visto il fatto che le domande dell’intervistatore non dovranno sentirsi. 

Per ovviare a questa problematica il consiglio è di specificare all’intervistato il fatto che le sue domande non saranno presenti all’interno della video-intervista e che quindi lui, rispondendo alla domanda, dovrà gentilmente ripartire da quest’ultima. Spieghiamo meglio questo concetto attraverso lo stesso esempio:

 

intervistatore: “Quando hai iniziato a scrivere questo romanzo?”

intervistato: “Ho iniziato a scrivere questo romanzo nel 1970 quando ero al liceo …”

 

In questo caso abbiamo un raccordo. Può sembrare banale ma quel “ho iniziato a scrivere questo romanzo …” ci aiuterà tantissimo quando andremo a tagliare e montare la nostra video-intervista.

2. Fare un scelta di tipo estetica

Dopo l’aspetto contenutistico dobbiamo occuparci di quello estetico. Spesso si pensa che le due cose siano slegate tra loro ma non è assolutamente così.

Spesso è l’estetica a parlare e a dirci ancora di più delle sole parole.

Ecco quello che dovremmo capire:

– se realizzare una video-intervista a due camere o con una sola;

– se l’intervistatore dovrà essere presente nell’inquadratura (se sarà presente possiamo optare per una sua quinta o dei piani d’ascolto sull’intervistatore in momenti dell’intervista e/o quando formula le domande all’intervistato);

– quale piano scegliere per la nostra inquadratura (primo piano, piano americano …);

– quanta importanza dare al contesto dove avviene l’intervista;

– quanto realismo offrire allo spettatore (riprendere il momento della registrazione dell’intervista con una seconda camera è una delle ipotesi che spesso viene utilizzata. È un modo per dire allo spettatore “guarda, non c’è niente di finto perché ti sto facendo vedere anche come abbiamo realizzato quest’intervista”).

3. Tipologia di montaggio
Ci sono tantissimi modi per montare un’intervista e ogni scelta darà un risultato differente, non solo dal punto di vista contenutistico ma anche e soprattutto rispetto al linguaggio e all’estetica del prodotto finale. Solitamente le scelte che si prendono prevedono: -presenza o meno dei jump cut: per capirci prendiamo due esempi diversi. Il primo è quello dello stile de Le Iene o dei video di Montemagno. In questo caso in montaggio si taglia i contenuti senza coprire i tagli attraverso i jump cut. Anni fa questa tipologia di tagli, all’interno di una video-intervista, veniva preferita meno rispetto ad oggi. L’altro esempi, opposto, è quello di moltissimi reportage di Vice dove, come avviene la maggior parte delle volte, i tagli vengono coperti da immagini (spesso in slow motion per addolcirle) per rendere meno duro il montaggio.   – uso del flashforward: per spiegare quest’altra ipotesi prendiamo in considerazione i video di fanpage. Spesso le video-interviste di Fanpage iniziano con una frase d’impatto, per poi inserire la sigla e successivamente partire con l’intervista integrale. Questa scelta è molto utilizzata nel web perché permette di attirare subito l’attenzione dell’utente e fargli capire quale sarà l’argomento complessivo del video.   Chiaramente la forma della video-intervista è utilizzata spesso nei documentari tematici dove un’insieme di più interviste vengono unite insieme attraverso diverse scelte di montaggio. Dei documentari parleremo prossimamente perché questa tipologia merita un altro tipo di approfondimento.  

Questo argomento è trattato nel dettaglio sul corso VIDEOMAKING MASTERY dell’Academy di Montalo (clicca qui)

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