White balance automatico, predefinito, custom o manuale?

Scritto da Fabrizio Rienzi

Scritto da Fabrizio Rienzi

Aprile 20, 2021

 

Fare il videomaker significa in primis conoscere tutto quello che serve per realizzare immagini realmente di valore. Non possiamo pensare di poter premere subito Rec se prima non abbiamo fatti nostri alcuni concetti alla base delle tecniche del videomaking.

Abbiamo già visto come funziona una camera (leggi qui), come agisce il sensore (leggi qui), quali sono le lenti più utilizzate (leggi qui) e l’importanza del triangolo dell’esposizione (leggi qui).

Oggi parliamo insieme a Fabrizio Rienzi, docente dell’Academy di Montalo (scopri i suoi corsi) di un altro aspetto tecnico fondamentale: il white balance o bilanciamento del bianco.

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Perché è importante saper gestire il White Balance?

Il primo concetto da capire è molto semplice: ogni fonte di luce ha un suo colore specifico. Il sole, una lampadina, un neon … sono tutti diversi. Però potrebbe anche darsi che non hai mai dato troppo peso a tale aspetto. Il merito va al nostro occhio e al nostro cervello che compensano le dominanti colore.

Ma la nostre camere non sono come il nostro cervello: hanno bisogno di essere impostate in modo corretto per evitare che capitino situazioni spiacevoli.

Ecco perché bisogna sempre ricorrere al bilanciamento del bianco (white balancing) proprio perché, il nostro obiettivo è quello di avere nei nostri shot un bianco neutro.

La temperature colore

Ogni fonte luminosa ha una sua temperatura colore espressa in kelvin che determina appunto il colore della nostra luce.

Osservando il grafico dei kelvin troviamo una serie di temperature colore che vanno dal rosso al giallo, al bianco, all’azzurro, al blu. Si tratta di uno spettro della radiazione luminosa dove noi non vediamo infrarossi e ultravioletti perché non li percepiamo.

La cosa che salta subito all’occhio è che i valori alti corrispondo al blu e quelli bassi al giallo.

E tu dirai: ma come? Si tratta di temperatura quindi potremmo pensare seguendo la logica che quando il numero è basso il colore dovrebbe essere più freddo, e quando è alto più caldo.

In realtà è proprio il contrario, però abbiamo tirato fuori due termini giusti: colori freddi, quelli tendenti al blu in varie gradazioni e colori caldi, quelli tendenti al giallo in varie gradazioni.

Se il valore è basso avremo tonalità calde ad esempio 3200K, una luce gialla; se è alto come 5000K, la luce del sole diurna, avremo una luce fredda.

Compreso questo noi dovremmo impostare il white balance corretto per evitare che la nostra immagine sia troppo gialla o troppo blu.

Come impostare il White Balancing

Abbiamo modi diversi per impostare il bilanciamento del bianco e ti elencherò quelli che si trovano sia sulle fotocamere che sulle videocamere vere e proprie:

Il bilanciamento automatico: la soluzione a mio avviso meno comoda in assoluto perché si tratta di una automatismo che non amo molto perché non è mai preciso al 100%.

Una mancanza di precisione dell’autowhite balance crea il problema di clip le cui tonalità variano durante la registrazione.

Un errore difficilmente risolvibile che darebbe l’idea di non avere delle skills da professionista, ma di essere un amatore.

I predefiniti: è un compromesso tra il completo automatismo e il bilanciamento manuale. Non è male e può tornare utile solo però se si conosce bene il concetto di temperatura colore visto che ogni preset vicino ha la temperatura in K orientativa.

Non potranno essere però precisi al 100% ma non ti sto dicendo di non usarli mai. L’importante è essere consapevole che il risultato che otterrai non sarà mai perfetto. Ma ribadisco ogni tanto possono essere utili!

Modalità custom: ogni camera gestisce questa pratica in modo diverso a seconda della casa produttrice a livello di interfaccia, ma diciamo che consiste sostanzialmente di rilevare la tonalità bianca o grigia neutra presente in scena.

Sarebbe cosa buona e giusta memorizzarla. Una procedura che in realtà è anche molto rapida. Ecco perché di fronte ad un’operazione facile non vedo perché si debbano preferire gli automatismi.

Detto questo ti consiglio di utilizzare per questa operazione le gray card, dei rettangoli in plastica che costano poche decine di euro dove oltre al nero, troviamo il bianco, ma soprattutto il grigio al 18% (il colore neutro in assoluto) il migliore per svolgere questa operazione.

White balance manuale: questa è la soluzione che potrebbe sembrare più complessa ma in realtà dopo un po’ di esperienza ci si prende la mano.

Si tratta di settare semplicemente la temperatura colore del nostro shot scegliendo un valore in Kelvin liberamente secondo quello che percepiamo e secondo alcuni strumenti che ci dicono se stiamo facendo tutti i settings correttamente. Quando si ha piena dimestichezza e le giusta esperienza questo è il migliore dei metodi.

L’unico caso in cui avremo maggiore libertà è nel caso in cui girassimo con i formati RAW che ci permettono di cambiare il White Balancing sul posto con delle manovre che non sono assolutamente distruttive. Questo non significa che siamo giustificati nel commettere errori in questa fase. Dobbiamo essere sempre precisi.

Una volta che abbiamo impostato il tutto la nostra immagine sarà bilanciata ma ora ti faccio una domanda: e se dovessimo girare una scena con una luce blu e una arancione?

Questo era veramente un problema per me all’inizio, soprattutto perché come avrai sicuramente visto il cinema spesso usa questo tipo di look.

Il ragionamento è semplice: nella mia scena c’è una lampada arancione e il resto ha delle tinte blu. Il mio occhio lo vede e lo dovrà vedere anche la mia camera.  Posso fare un bilanciamento del bianco con un numero di K uguali alla mia lampada arancione, quindi Kelvin bassi.  La mia scena apparirà blu ma la mia lampada sarà neutra. Io ho detto alla camera che quella luce è neutra, quindi sullo schermo sarà bianca.

Se io volessi avere lo stesso effetto, la dovrei rendere ancora più arancione, abbassando ancora di più i kelvin con una gelatina. Le gelatine sono dei fogli colorati che si mettono intorno alle luci per modificarle, hanno varie gradazioni e vari colori.

Ma ovviamente potrei fare anche il contrario, bilanciare sul blu e quindi con dei kelvin maggiori, la mia lampada sarebbe arancione ma poi dovrei rendere più blu tutte le altre luci, aumentando la loro temperatura.

Ovviamente in questi casi bisogna cercare la via più semplice, e sicuramente modificare una sola lampada è molto meno faticoso.

Questi argomenti sono trattati in maniera approfondita nel corso Videomaking Mastery dell’Academy di Montalo (scopri di più)

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